
Pronto Soccorso CTO: storica ordinanza del Consiglio di Stato, accolto il ricorso dell’Avv. Alessandro Bianchini per gli ortopedici. Servono H24 medici specialisti di turno (Cardiologi, Anestesisti, Medici d’urgenza) e più dotazioni
PS CTO: SERVONO H24 ANCHE CARDIOLOGI, MEDICI D’URGENZA, ANESTESISTI E ALTRE SPECIALISTI
La III Sezione del Consiglio di Stato, il 10.09.2021, con un’ordinanza storica, ha accolto il ricorso dell’Avv. Alessandro Bianchini promosso dai medici ortopedici del CTO A. Alesini contro la sentenza del TAR Lazio 8255/2021 del 12.07.2021, sospendendola in attesa del merito. Infatti, il precedente ricorso al TAR degli stessi medici volto ad annullare il provvedimento di attivazione del pronto soccorso specialistico ortopedico presso lo stesso CTO del 15.04.2021. In tale data, la ASL Roma 2 aveva attivato un Pronto soccorso specialistico ortopedico presso l’ospedale CTO A.Alesini.
Con l’ordinanza, il provvedimento di istituzione del PS è stato sospeso e alla ASL Rm2 sono state indicati le prescrizioni affinché il Pronto Soccorso possa rimanere aperto alle condizioni attuali.
LA STORIA PROCESSUALE
Una vicenda che perdura da un anno e mezzo e che sembra, finalmente, prendere la piega della legalità e della corretta amministrazione. E’ evidente, come invocato dai ricorrenti, che l’Ordinanza è rivolta alla salvaguardia della salute del cittadino e alla tutela della dignità e della professionalità dei medici ortopedici del nosocomio.
I medici ortopedici dei reparti di ortopedia del presidio ospedaliero CTO Alesini, gli unici assegnati a fare turno al servizio PS e ad aprire le cartelle cliniche dei pazienti, avevano impugnato al Tar l’attivazione del pronto soccorso monospecialistico ortopedico. Hanno lamentato, infatti, di essere costretti a curare pazienti con patologie non ortopediche e denunciando una serie di criticità e di carenze dotazionali. In tali condizioni. il Pronto Soccorso era ed è inidoneo ad assolvere la sua funzione di presidio emergenziale.
In particolare, la difesa dell’Avv. Alessandro Bianchini rilevava il grave pericolo in cui incorrono i medici ortopedici, costretti a curare pazienti con patologie non ortopediche per l’assenza di notte e nei fine settimana degli specialisti in cardiologia, medicina d’urgenza ed anestesia.
Il Tar, senza entrare nel merito, con l’impugnata sentenza 8225/2021 del 12.07.2021 aveva disconosciuto l’interesse al ricorso dei medici ortopedici, i quali non avrebbero avuto un interesse giuridico qualificato e differenziato tale da configurare una posizione soggettiva di interesse legittimo.
L’APPELLO
Gli stessi invece, come ha giustamente riconosciuto il Consiglio di Stato, posseggono un evidente interesse acchè la dotazione di risorse umane e strumentali del PS CTO risulti adeguata e rispettosa dei canoni di legge, per evitare di dover sopportare rischi professionali derivanti dall’impossibilità di garantire ai pazienti le cure necessarie.
Il provvedimento di istituzione del CTO li ha infatti posti in una clamorosa ed evidente situazione di disagio lavorativo.
Il Supremo Collegio, Presieduto dal Consigliere Franco Frattini, ha concesso un provvedimento cautelare sospensivo che impone alla ASL di adeguarsi ovvero, in alternativa, di chiudere il pronto soccorso monospecialistico o di ridurne l’apertura h12. IL PS del CTO, infatti, non dovrebbe accogliere patologie (quelle non ortopediche) per le quali non vi è alcuno specialista nel servizio di Pronto Soccorso h24.
Nello specifico il Supremo Collegio ritiene necessario predisporre quanto prima un pronto soccorso comprensivo delle specialità d’urgenza (cardiologo, anestesista, internista, chirurgo, ecc.). Tali specialità sono necessarie al trattamento dei casi più disparati che ogni giorno, e ad ogni ora, si presentano al pronto soccorso.
Tale conclusione deriva dalla consistenza delle molte cartelle cliniche allegate dalla difesa dei ricorrenti attestanti l’approdo numeroso al PS di pazienti con “patologie non sempre coerenti con la vocazione monospecialistica del PS e necessitanti di cure ivi non adeguatamente erogabili”. Nella casistica, purtroppo, vi è il caso di un paziente deceduto per infarto nella notte del 04/02/2021, soccorso dai rianimatori proveniente dal proprio reparto, essendo il cardiologo in reperibilità notturna.
Il pronto soccorso andrà dunque riqualificato con la sua piena funzione di presidio emergenziale, tenendo conto dei limiti e delle problematicità che comporta la mancanza di medici specialistici al suo interno.
Si tratta di un provvedimento decisivo che, come detto, sembra anticipare una sentenza di merito che dovrebbe giungere in tempi rapidi.
https://www.iltempo.it/roma-capitale/2021/09/12/news/medici-cto-battono-nicola-zingaretti-pronto-soccorso-roma-28647210/